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MIGRAZIONI – Residenza in Burkina Faso, Bobo Dioulasso, 2017. Danza e arti visive.

Con Aziz Derme, Elvis Aristide Bazongo, Silvia Modolo, Rossella Xillovich, in collaborazione con Kin koba Dance Project e Couleurs Pinceaux

MIRRORING _UN’INDAGINE SULLA CONDIVISIONE, performance, 2015, con Enrico Partengo, in collaborazione con Galleria Opere scelte

Mirroring è una ricerca che intende riflettere sull’essenza della performance e sulla sua fruibilità. Il tempo presente, il tempo dell’azione viene amplificato in maniera esponenziale attraverso il mezzo della diretta streaming e della condivisione online. Un atto che potrebbe essere fruito da un numero ristretto di persone dal vivo, diventa potenzialmente visibile e condivisibile da un numero illimitato di persone fisicamente assenti. Mirroring è stato una pagina, un profilo sui principali social network, che ha ospitato una serie di appuntamenti in streaming. L’opera è stata attivata per la prima volta dall’8 Ottobre all’8 Novembre 2015.

Le azioni hanno vissuto solo sul web sfiorando il limite della veridicità e ponendo in dubbio l’assunto stesso dell’atto performativo, che normalmente accade proprio per essere fruito e vissuto a pieno dal vivo. I video sono stati resi disponibili esclusivamente per il tempo della diretta e sostituiti dall’upload successivo. Tutto il materiale caricato on line è stato rimosso ad ogni nuovo inserimento, uniche tracce dell’evento sono le condivisioni effettuate dai followers.

MAPPING danza e arti visive, con Sara Marasso per il progetto di residenza Motori di Ricerca 2014, Lavanderia a Vapore, Collegno (TO), Italia. A cura di Chiara Castellazzi. In collaborazione con Maura Dessì, Irene Occhiato, Mattia Mele, Davide Mura, Giulia Muroni, Stefano Risso

MARKET – ZONE progetto d’arte pubblica tra gli spazi mercatali di Cuneo (IT) e Nizza (FR); 2013-2014 . Con Enrico Partengo; organizzato da Art.Ur in collaborazione con De l’Art; a cura di Michela Sacchetto e Claire Migraine

Chiedere a un produttore di indicare un certo punto di vista sul proprio luogo di lavoro e di vita, campo, orto
o ripostiglio per gli attrezzi, è il metodo scelto dagli artisti per creare un ritratto molteplice del paesaggio
transfrontaliero. Un paesaggio antropico, mappato attraverso gli sguardi delle persone che lavorano al mercato.
Il risultato di questo lavoro sul campo è una serie di vedute privilegiate, familiari e tuttavia anomale nel loro
essere assunte come soggetti di cartoline postali. Al pari di monumenti o di panorami romantici, i dettagli
della vita di tutti i giorni sono incaricati di farsi da rappresentanti, in un dato momento, dei due mercati di
Cuneo e Nizza. Alla disseminazione delle cartoline, assunte come frammenti di uno studio dello sguardo,
risponde la ricostruzione caleidoscopica dell’insieme dei punti di vista, che sovrappone al paesaggio urbano
quello della campagna che lo alimenta. Un gioco di riflessioni multiple unisce il ricordo di un territorio
umano e naturale ai diversi tempi e spazi della realtà mercatale, offerta come esperienza affascinante e
transitoria.

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